PD: nel segno della continuità

Cos’è un sindaco?

Il sindaco rappresenta l’espressione politica del proprio partito.

Quindi quello che un sindaco fa, realizza e legifera, sono tutte cose nate da riunioni di partito.

Nel 2004 a Livorno è stato eletto il sindaco Alessandro Cosimi, per i DS. Nello stesso anno (qualche mese prima delle elezioni a sindaco) è stato eletto anche il segretario cittadino dei DS, che poi diverrà anche il primo segretario del PD: Marco Ruggeri.

Pensare che il capo del gruppo che in questi 10 anni ha messo in ginocchio -per non dire “reso agonizzante”- Livorno, viene candidato a Sindaco, è un chiaro segno di continuità della politica che il PD vuole fare sul territorio.

In questi 10 anni Livorno ha già subito troppe umiliazioni:

Il rigassificatore può essere portato come emblema: un’opera costata 900 milioni, altamente inquinante e -fortunatamente- non a regime: un’opera contestata da tutta la città, un’opera fortemente voluta da Ruggeri, che nel 2009 -a seguito del no del rigassificatore di Rosignano- disse indignato:

“Per dare risposte alla crisi economica toscana è indispensabile avere più coraggio e saper cogliere le opportunità. Altrimenti gli strumenti di pianificazione rischiano solo di essere gabbie costruite per gli accordi politici ma inefficaci per governare i processi reali.” 

Poi venne la volta di Livorno, e le opportunità tangibili già colte con l’arrivo del rigassificatore sono state:

Una zona di interdizione di navigazione che ostacola l’ingresso nel nostro porto.
Una zona di interdizione alla pesca che mette in crisi i nostri pescatori
La moria di cetacei già iniziata
La paura di mangiare pesce pescato nelle nostre acque
Un mostro ambientale (ben visibile dalle nostre coste) che deturpa il paesaggio (motivo per cui non sono state mai installate pale eoliche offshore, come scritto in una delibera regionale del 2008)

L’egemonia Ipercoop, tanto che Livorno sarà l’unica città d’italia ad avere 2 Ipercoop a circa 2 km di distanza l’una dall’altra!

La chiusura di oltre 10 fra cinema e teatri in 10 anni: Metropolitan, Aurora, Odeon, Gran Guardia, Teatro del Porto, Pio X, Grande (3 sale), Kino d’essai, Jolly (ex sala Margherita). Ed ogni spazio chiuso ha portato la lenta morte dell’indotto che generava, facendo soffrire il commercio e la vita socio-culturale della città! I pochi spazi rimasti eroicamente aperti sono congestionati di richieste provenienti da compagnie teatrali, di danza, cinematografiche, tanto che per trovare una data libera si parla di 6 mesi di attesa se si vuole un weekend o di un paio di mesi se si va in scena un infrasettimanale.

La chiusura estiva delle Fortezze, riaperte recentemente per scopo elettorale, senza che venissero fatti i lavori ritenuti necessari (fino al giorno prima) per la messa in sicurezza. Tanto per dire come l’hanno riaperta: non c’è stato nessun intervento serio rispetto a come la vidi quando i ragazzi della ex-caserma l’aprirono nell’estate 2013: ho un discreto numero di foto che possono dimostrare ciò, tra cui una fatta il giorno dell’inaugurazione in cui ho fotografato un piccione in avanzato stato di decomposizione in un punto visibile ed accessibile al pubblico.

La vergognosa storia del Caprilli, riaperto solo per volontà dell’Alfea di Pisa, e non del comune che non ha saputo nemmeno mediare il reintegro dei famosi ex-lavoratori del Caprilli.

Il nuovo ospedale, che Ruggeri continua a sponsorizzare (unico fra i 12 candidati sindaci). Il nuovo ospedale oltre a essere progettato in un luogo non facilmente raggiungibile (a seconda degli orari la variante è talmente congestionata da non essere percorribile), risulta essere un esempio lampante di speculazione. Per non parlare del gesto anti-democratico che annunciò Cosimi il giorno prima del referendum, quando ha dato possibilità di voto ai sedicenni ed agli immigrati, gesto pubblicizzato come grande gesto di apertura e democrazia, quando invece era solo un bieco stratagemma per alzare il quorum del referendum! All’epoca diedi la colpa a Cosimi di questa trovata… alla rilettura odierna della definizione di “sindaco”, ora dico che fu il PD a escogitare il modo di aumentare il quorum, e quindi anche Ruggeri.

Potrei scrivere di altri casi in cui Livorno e i livornesi sono stati umiliati (i festival cancellati o fatti fuggire dalla nostra città, l’emergenza case, il harakiri delle navi da crociera…), ma mi fermo qui. In molti casi si può ricondurre il nome di Ruggeri alle cose che ho citato, in altre potrebbe anche non averci mai messo parola (sto cercando di documentarmi il più possibile).

Penso comunque che tutto questo sia già sufficiente per capire che Ruggeri non è il nuovo, ma è l’attuale che avanza: un segno di continuità inequivocabile, un segno che vuol dire che votarlo non poterà alcun cambiamento in meglio per la nostra città.

Solo un voto coscienzioso può far cambiare rotta.

Questo post potrebbe anche essere il mio suicidio politico: non mi interessa! Se anche un solo potenziale elettore del PD cambierà idea grazie a questa lettera, mi potrò ritenere soddisfatto! Non sono candidato consigliere perché voglio una poltrona, non mi interessa affatto, e non come i vecchi consiglieri PD che il partito non ha riconfermato per queste elezioni e che per giorni non hanno approvato il bilancio in Comune. Io voglio solo provare a fare qualcosa per la città che amo e che sta morendo per colpa di una classe dirigente inadeguata, ma che è riuscita a far diventare Livorno una città di omertosi, una città dove tutti sanno come funzionano le dinamiche di potere, ma nessuno ha il coraggio di dirlo apertamente.

Sabato 3 maggio ho incontrato persone che volevano andare a vedere l’incontro con il Ministro Boschi, e pur di non dire che votano PD, nel pieno imbarazzo, quasi si vergognassero a votare PD, come un tempo c’era gente che si vergognava di votare Berlusconi, dicevano “Io non voto PD, non ho mai votato PD” “E perché è qui?” “… ehm… per vedere la Boschi!”.

Domenica 4 maggio ho partecipato all’incontro con Vendola e quello che hanno detto Gerarducci e Vendola ha un solo significato: entrambi hanno detto che SEL è in questa alleanza è per portare a sinistra il PD, cosa che vuol dire che come ho sempre pensato, il PD non è mai stato un partito di sinistra… e Ruggeri non si è scomposto sentendo due volte quest’affermazione: segno che è cosciente di non essere di sinistra! Ed è ora che anche chi è ancora convinto che il PD sia un partito di sinistra si svegli!

Ephraim Pepe
Un’altra Livorno

UN’ALTRA LIVORNO, S.A.P., Aldrovandi

Siamo in campagna per le elezioni amministrative, concentrati sui temi che interessano la vita della città. Tuttavia, non possiamo, né dobbiamo esimerci dall’esprimere tutto il nostro sconforto per quanto avvenuto al congresso nazionale del S.A.P., il sindacato autonoma di polizia.

Chi scrive presta servizio nella polizia di stato, dove svolge attività sindacale fin dall’inizio, da 26 anni. I ripetuti tagli operati da tutti i governi, soprattutto negli ultimi anni, colpiscono duramente, tra l’altro, la necessaria formazione professionale di una categoria già sottoposta a stress psicofisici, a causa della trasformazione di problemi sociali che la politica, incapace di risolverli, trasforma in problemi di ordine pubblico, scaricandoli sulle persone che li soffrono e sulle lavoratrici e lavoratori di polizia che si trovano a gestirli in piazza.

Chi scrive sa, vivendo in prima persona le condizioni in cui lavorano poliziotte e poliziotti, quali siano le lotte condivise tra sigle sindacali diverse, confederali e autonome; molte volte ci siamo trovati insieme e d’accordo, anche con colleghi del S.A.P., sia a livello locale che nazionale.

Proprio per questo ci teniamo a sottolineare sia la piena e ferma condanna per quanto avvenuto al congresso in questione, sia la vicinanza a tutte le poliziotte e poliziotti, anche aderenti al S.A.P., che in gran maggioranza condannano quel comportamento.

Come lista che mette tra i primi obiettivi per il governo della città, percorsi partecipati e condivisi di un modello di sicurezza cittadino moderno, democratico e civile, in sinergia tra polizia municipale e forze dell’ordine nazionali, esprimiamo solidarietà alla famiglia Aldrovandi e alle poliziotte e poliziotti che con quel gesto sconfortante e intollerabile non c’entrano niente.

Luca Filippi – capolista

VOTA ANDREA RASPANTI ! VOTA UN’ALTRA LIVORNO ! VOTA L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS !

PERCHE’ VOTARE? “Hanno rubato, continuano, costano…..Perché votarli? Non mandiamoli più in parlamento, nelle istituzioni! Tanto non servono a niente, nella migliore delle ipotesi…….”

La politica è uno spazio che può essere riempito in vari modi:  comunicazione, ascolto, dialogo, conoscenza, confronto, crescita, partecipazione. Questo succede se lo riempiamo noi, con le nostre vite, ogni persona col suo piccolo impegno, esperienze, proposte.

Oppure si può riempire con l’egoismo, l’isolamento, il menefreghismo, la protesta sostituita dal brontolìo. Se “restiamo a casa”, ci pensa qualcun altro: i politicanti, che non fanno politica, ma gli affari loro.

E allora votiamo, prendiamoci la responsabilità di pensare alle generazioni future. Soprattutto, non lasciamo i politicanti soli, a far i propri interessi a nostro danno.

 

ANDREA RASPANTI SINDACO…..“Perché un altro, un giovane, inesperto, con tutta questa folla di inutili “politici”, anzi, politicanti?”

Perché è uno di noi, un giovane che per vivere fa quattro lavori non garantiti, una persona che conosce lo studio, l’impegno, la famiglia. Vive la politica con passione, come deve essere. Mette la proprie competenze a servizio della comunità a cui appartiene, quella della nostra città, Livorno.

 

UN’ALTRA LIVORNO….. “Perché un’altra lista, nuova, sconosciuta, costruita dal basso, proprio mentre la politica sembra annullare le idee, gli ideali, spostandosi sui personaggi?

Perché siamo un “ponte”.

Tra giovani e anziani, reciprocamente indispensabili.

Tra entusiasmo e esperienza.

Tra sinistra tradizionale come SINISTRA UNITA PER IL LAVORO e SINISTRA innovativa come BUONGIORNO LIVORNO.

Tra la nostra città e l’Europa, infatti UN’ALTRA LIVORNO evidenzia la vicinanza e il richiamo a L’ALTRA EUROPA PER TSIPRAS, la lista della sinistra Europea che non vuole né i tagli dell‘Europa, né la risposta irrazionale dei tagli all‘Europa.

 

VOTA ANDREA RASPANTI !

VOTA UN’ALTRA LIVORNO !

VOTA L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS !

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Il valore della legalità

La legalità è un valore. Deve esserlo. A meno che non si sia anarchiche o anarchici, (che tra l’altro in linea di massima stimo, pur non condividendo tutto), la legge è stata “inventata” per garantire chi è più debole. In teoria, certo. Il lavoro che faccio io, il poliziotto, deve garantire il rispetto della legge. In teoria, certo. Ora però si pone un problema: quando il mio lavoro, quando chi lavora nelle forze dell’ordine, è impiegat* per garantire la legge gerarchicamente più alta in Italia, la costituzione? Diritto al lavoro, alla salute, alla casa, allo studio…..ragazze e ragazzi, donne e uomini dell’ex caserma occupata non rispettano varie leggi, in varie occasioni. Cercano però di applicare “praticamente” le leggi costituzionali, ovvero i diritti, che non sono altro che il rispetto dei bisogni dell’essere umano, talvolta anche degli animali. Non rispettano la legge, a volte. Vero. Quale? Soprattutto, lo sanno a cosa vanno incontro, cosa rischiano. Accettano il rischio fin dall’inizio. Pagano il prezzo, mettono in conto di pagarlo. Anche a me è capitato, dopo che sono entrato in polizia, di vivere alcune situazioni per le quali sono stato denunciato; difendevo l’articolo 27 della costituzione, l’articolo 11 della costituzione. Leggeteli. Sapevo di rischiare di esser denunciato per non rispettare alcune leggi, lo facevo perché pretendevo il rispetto della legge più alta, la costituzione. Mi è andata bene, avevo ragione, neanche un processo. Paolo Gangemi e Daria Faggi, in lotta da anni con e per l’Unione Inquilini, per il diritto alla casa di persone, hanno ricevuto un’altra querela. A loro tutta la mia solidarietà di tutore dell’ordine, della legge. Della legalità, dei diritti costituzionali, come il diritto alla casa.

Luca Filippi, capolista “Un’Altra Livorno”

Lettera pubblicata anche da QuiLivorno

Lettera aperta a Vaccaro

Sono candidato e capolista nella lista UN’ALTRA LIVORNO, a sostegno di Andrea Raspanti sindaco. Da 26 anni presto servizio come agente della polizia di stato nella questura di Livorno, sempre attivo prima nel SILP, fino a pochi giorni fa nel SILP CGIL come segretario provinciale, in difesa di chi lavora in polizia e di un modello di sicurezza condiviso e partecipato con la cittadinanza. Apprendo con piacere e stupore della solidarietà che la candidata Vaccaro esprime a noi, poliziotte e poliziotti, per i tagli che il nostro settore sta subendo, con conseguenze gravi sia per le nostre condizioni di lavoro, sia per la qualità del servizio reso. Grazie per la solidarietà. Lo stupore invece deriva dal fatto che i partiti in cui la signora Vaccaro ha militato e milita, PDL prima e NCD oggi, hanno avuto ed hanno gravi responsabilità in meriti ai tagli in questione. Vorrei che questa campagna elettorale non fosse usata, ancora una volta, per esprimere vicinanza e solidarietà pelosa e discutibile. Come si fa a far passare l’idea secondo la quale la destra è vicina alle forze dell’ordine, mentre i peggiori tagli al settore sicurezza sono venuti proprio da quei settori politici? Si riducono personale, mezzi, risorse economiche, poi si fanno proclami allarmistici sulla sicurezza e si esprime una facile e strumentale solidarietà. Attenzione, le mie critiche non riguardano solo la signora Vaccaro e il centro-destra. A Livorno, ma non solo, la sinistra, o quella sedicente tale, ha sempre considerato i temi della sicurezza lontani, alieni da sé stessa, ritenendoli temi della destra. La sicurezza invece è un bene comune, è un bisogno che diventa diritto di tutte e tutti. Sarebbe l’ora che la destra , come fa la Vaccaro, la smettesse di esprimere una consuetudinaria, facile e strumentale solidarietà da una parte, tagliando personale, mezzi e risorse dall’altra. Da sinistra voglio che si cominci ad affrontare la questione con competenza e fuori da pregiudizi inutili e dannosi. Per questo ho accettato la proposta di candidatura. Invito la signora Vaccaro ed altri candidati a confronti diretti e pubblici, fuori da strumentalizzazioni e populismi, su quale tipo di sicurezza vogliono per Livorno. UN’ALTRA LIVORNO e il candidato Andrea Raspanti hanno delle loro proposte; discutiamole. Nel frattempo Vaccaro per il centro-destra e Ruggeri per il PD, dedichino piuttosto più tempo ed energie a fermare i loro vertici di partito, il ministro dell’interno ALFANO ed il presidente del consiglio Renzi, nella opera di tagli alla sicurezza.

Luca Filippi

Raspanti: Il mio 25 Aprile tra chi ha combattuto in quei giorni per la Liberazione

Andrea Raspanti, lo aveva annunciato meno di una settimana fa dalle pagine del nostro giornale, con quell’appello al patto generazionale nel quale invitava anche i nonni dei trentenni di oggi a sostenerlo nella speranza di dare un futuro diverso ai propri nipoti. E così, il candidato sindaco della coalizione di sinistra, ha iniziato da pochi giorni le visite alle RSA del Comune di Livorno e delle associazioni di servizio agli anziani sparse sul territorio. “Non sono state iniziative di propaganda elettorale -specifica Raspanti- ma di sopralluoghi per approfondire la conoscenza dei problemi legati al mondo dell’assistenza alla terza età”. Da qui la decisione di passare il suo 25 aprile con i testimoni oculari di chi quella storia l’ha fatta davvero con sacrifici e rinunce. Ecco che scrive Raspanti:

“Ho deciso di dedicare il mio 25 aprile non all’idea astratta della Liberazione e alla Storia con la S maiuscola, ma alle persone che la Liberazione del 1945 l’hanno vissuta in prima persona, da contemporanei. Tra coloro che avevano pochi anni meno di quanti ne ho io oggi quando l’Italia si liberò dai nazifascisti. Tra i testimoni. Di più: tra coloro, nella schiera sempre più assottigliata dei testimoni, che oggi, dopo aver vissuto sulla pelle quegli anni drammatici, avendo in molti casi perso tutto e tutto ricostruito, si sono ritrovati a vivere da soli gli ultimi difficili anni della loro vecchiaia e hanno trovato accoglienza dentro le strutture pubbliche o private che ho visitato in questi giorni. A loro il mio pensiero. A noi invece il compito di impegnarci per realizzare i valori che la storia ci ha insegnato, primo fra tutti il valore della storia stessa e della memoria. A noi quindi il compito di ripensare una città inclusiva, il sogno di una città in cui nessuno si ritrovi solo, risposte politiche per una terza età che non corrisponda a una condizione di marginalità sociale, a un esilio dalla comunità, ma che sia rispettata e valorizzata come risorsa. Perché il futuro ha radici antiche.”

Fonte e foto: http://blog.gelocal.it/iltirreno-livorno-al-voto/2014/04/24/raspanti-il-mio-25-aprile-tra-chi-ha-combattuto-in-quei-giorni-per-la-liberazione/

Un’Altra Livorno: no all’ospedale a Montenero

La lista Un’Altra Livorno che sostiene la candidatura a Sindaco di Andrea Raspanti ha incontrato stamani la stampa cittadina all’ingresso principale dell’ospedale, sotto le finestre della direzione generale, per ribadire il no alla costruzione del nuovo nosocomio a Montenero. Raspanti, presente insieme al capolista Luca Filippi e, tra gli altri, a Lamberto Giannini, ha sottolineato la necessità di preservare servizi sanitari efficienti e vicini ai cittadini: “C’è sicuramente bisogno di un nuovo ospedale, ma qui, in Viale Alfieri. Sono tantissime le persone che guardano alla prospettiva dello spostamento con sgomento, soprattutto tra gli anziani. La tendenza a raccogliere in poli tutti i servizi, il loro progressivo accentramento e la loro dislocazione fuori dal centro sono esattamente il contrario di ciò che sta scritto nel nostro programma: noi siamo per il decentramento, per la vicinanza dei servizi ai livornesi e alle livornesi, per i tagli agli sprechi e la lotta ai clientelismi in difesa dei servizi essenziali. I soldi ci sono, solo che se li mangiano burocrazia, inefficienze, dinamiche clientelari. Non c’è alcuna logica dietro al progetto dell’ospedale a Montenero, solo interessi”.

E Luca Filippi, che insieme agli altri candidati di Un’Altra Livorno ha raccolto in questi mesi migliaia di firme contro il progetto della giunta Cosimi, presenta alcune cifre: “Il nuovo ospedale costerebbe 470 milioni di euro, ristrutturare quello esistente costerebbe solo altri 70 milioni oltre ai 100 già spesi. Se anche ci fossero delle penali per l’annullamento del progetto, e non è detto dal momento che si tratta di un accordo di programma, non arriverebbero certamente a colmare la differenza tra le due cifre. Siamo per una politica a volumi zero, contro la cementificazione e il consumo del territorio, per una città a misura di cittadino. Non capiamo altre logiche se non quelle che vanno nella direzione dell’interesse collettivo, a partire da quello di chi sta peggio. E l’interesse di chi sta peggio è per una sanità facilmente accessibile, prima di tutto fisicamente. Il nuovo ospedale vedrebbe i posti letto ridotti e la presenza di privati in regime di monopolio per i servizi non sanitari. Come si fa a difendere un progetto di questo tipo e allo stesso tempo dire di avere a cuore il benessere dei cittadini?”.

Fonte: http://www.quilivorno.it/news/politica/unaltra-livorno-allospedale-montenero/
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otografia di Lucarelli